Por: Carlo Bordini*
Traducción de: Aura Di Giovanni
Crédito de la foto: Myra Jara
“Ausencia”,
poema de Carlo Bordini
Sentía por ti como un tipo de nostalgia
como si tú no estuvieras
y esta falta era más dulce que la presencia
quizás un recuerdo,
una presencia que es ausencia y que por ello parece presente
como si la presencia fuera infinita y no pudiera volverse ausencia
lo que fue puede no repetirse pero es como si volviera a pasar
o no es necesario que se repita para repertirse no aún sino siempre
el presente es helado
el recuerdo no es necesario
pero piende
es presente infinito y entonces continua ausencia
presencia no necesaria pero de todas formas presente
presencia
presencia en la ausencia que es dulce como la presencia
experiencia presente pero ya no más repetible
presencia inmóvil y pues como si fuera eterna
sin la necesidad de una confirmación el tiempo pues no existe más
el amor eterno es un amor sin tiempo ni repetición
es como la ausencia
el cristal divino del presente no puede ser contaminado por la presencia
es recuerdo infinito y entonces ausencia
no tiene nostalgia y no puede tener añoranza
no puede no ser y por ello es
rezo para que no regreses para dejarme completar estas líneas
cuando regreses se detendrá
morirá la magia de la presencia y ausencia
el presente no será más ausente y por lo tanto muerto
la hoja acabada
el recuerdo se pondrá trance
pasará una revelación inesperada
la telaraña del tiempo se desgarrará
todo será movimiento milimétrico
misterio u olvido
no recordaré de nada más de lo que he recordado
el presente banal será muerte y la nada
el recuerdo dormirá en la almohada
cristal infinito que puede moverse sin ser presente y tener alguna presencia
ausencia que es cristalización de la esencia
y muerte.
muerte divina que no necesita presencia
hoja que se despega como si fuera la última
el cuatro es el símbolo de la muerte según los griegos
porque después del tres todo está llevado a cabo
y ésta es la hoja número cuatro y por ello muerte
una muerte que no puede morir porque muriendo se volvería punto de llegada
punto de llegada que no puede no debe existir porque el recuerdo es eterno
todo está acabado pero todo no está acabado y el presente es hielo helado
como el insecto en el ámbar
y la inmovilidad del presente vuelve a llamar la nacesidad del sueño del ausente
el vacío es sueño es ausente
es presencia verdadera y única única presencia vacía
desvestida de su punto de llegada
el maratonista corre en eterno para no estar muerto cuando se detendrá llegará el punto de llegada
y todo se volverá vacío
presente vacío casual no eterno absolutamente
y el insecto atrapado en el ámbar se despertará y querrá dormir otra vez
el maratonista sabe que vive en un sueño y que no debe absolutamente llegar a la meta
de los bollos todo es divino sino la horrorosa banal pancarta de llegada banal
su carrera es ausencia continua fuga él huye no corre no compite no participa a la competencia
la pancarta de llegada las charangas él las odia, él
quisiera no llegar
y sabe que su llegada es su condemna el fin del sueño el fin de la ausencia el regreso al banal
él odia los discursos del alcalde la llegada las charangas de llegada
él no quiere en absoluto que lo entrevisten
no quiere en absoluto que alguien hurgue su sueño
y lo estropee con sus palabras
quiere estar solo la ausencia es una presencia continua
como el maratonista que corre y quisiera que esta carrera fuera eterna
para no regresar a la ausencia del presente
para poder recordar
para no tener que repetir
para no tener que desafiar al presente comparándolo a su recuerdo
no quiere bollos no quiere la gloria
por favor déjenlo correr
déjenlo pensar en el momento mágico que no se repetirá porque es mágico
en el recuerdo es mágico en el recuerdo no era mágico es mágico sólo en el momento que lo sueño corriendo
el presente es ausente cuando llegará se destruirá porque no es recuerdo
el maratonista odia el presente el reloj con el cual chequea el tiempo
se acabó
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(Poema en versión original en italiano)
Poema «Assenza»,
da Carlo Bordini
Provavo per te come una specie di nostalgia
come se tu non ci fossi
e questa mancanza era più dolce della presenza
un ricordo può darsi,
una presenza che è assenza e che per questo sembra presente
come se la presenza fosse infinita e non possa convertirsi in assenza
ciò che è stato può non ripetersi ma è come se si ripetesse
o non è necessario che si ripeta per ripetersi non ancora ma sempre
il presente è ghiacciato
il ricordo non è più necessario
ma incombe
esso è presente infinito e quindi continua assenza
presenza non necessaria ma comunque presente
presenza
presenza nell’assenza che è dolce come la presenza
esperienza presente ma ormai non più ripetibile
presenza immobile e dunque come fosse eterna
senza la necessità di una conferma il tempo dunque non esiste più
l’amore eterno è un amore senza tempo senza ripetizione
è come l’assenza
il cristallo divino del presente non può essere contaminato dalla presenza
è ricordo infinito e quindi assenza
non ha nostalgia e non può avere rimpianto
non può non essere e quindi è
prego che tu non ritorni per farmi finire queste righe
quando tornerai si fermerà
morirà la magia della presenza e assenza
il presente non sarà più assente e quindi morto
il foglio finito
il ricordo diventerà trance
avverrà una rivelazione improvvisa
la ragnatela del tempo si lacererà
tutto sarà movimento millimetrico
mistero o oblio
non ricorderò più nulla di ciò che ho ricordato
il presente banale sarà morte e il nulla
il ricordo dormirà sopra il cuscino
cristallo infinito che può muoversi senza essere presente e avere presenza alcuna
assenza che è cristallizzazione dell’essenza
e morte.
morte divina che non ha bisogno di presenza
foglio che si stacca come se fosse l’ultimo
il quattro è il simbolo della morte secondo i greci
perché dopo il tre tutto è compiuto
e questo è il foglio numero quattro e quindi morte
una morte che non può morire perché morendo diverrebbe punto d’arrivo
punto d’arrivo che non può non deve esserci perché il ricordo è eterno
tutto è finito ma tutto non è finito e il presente è ghiaccio ghiacciato
come l’insetto nell’ambra
e l’immobilità del presente richiama il bisogno del sogno dell’assente
il vuoto è sogno è assente
è presenza vera e unica unica presenza vuota
spogliata de lpunto d’arrivo
il maratoneta corre in eterno per non esser morto quando si fermerà arriverà il punto di arrivo
e tutto diverrà vuoto
presente vuoto casuale non eterno assolutamente
e l’insetto imprigionato nell’ambra si sveglierà e desidererà nuovamente dormire
il maratoneta sa che vive in un sogno e che non deve assolutamente giungere al traguardo
delle brioches tutto è divino tranne l’orrendo banale striscione di arrivo banale
la sua corsa è continua assenza fuga egli fugge non corre non gareggia non partecipa alla gara
lo striscione di arrivo le fanfare le odia, egli
vorrebbe non arrivare
e sa che il suo arrivare è la sua condanna la fine del sogno la fine dell’assenza il ritorno al banale
egli odia i discorsi del sindaco l’arrivo le fanfare dell’arrivo
egli non vuole assolutamente essere intervistato.
non vuole assolutamente che qualcuno frughi il suo sogno
e lo deturpi con le sue parole
vuole essere solo l’assenza è una presenza continua.
come il maratoneta che corre e vorrebbe che questa corsa fosse eterna
per non tornare all’assenza del presente
per poter ricordare
per non dover ripetere
per non dover sfidare il presente paragonandolo al suo ricordo
non vuole brioches non vuole la gloria
per favore lasciatelo correre
lasciatelo pensare al momento magico che non si ripeterà perché è magico
nel ricordo è magico nel ricordo non era magico è magico solo nel momento che lo sogno correndo
il presente è assente quando arriverà si distruggerà perché non è ricordo
il maratoneta odia il presente l’orologio con cui controlla il tempo
è finito